Tra pochissimi giorni, noi cittadini forlivesi saremo chiamati a scegliere i nostri rappresentanti in Europa e la giunta che guiderà la città nei prossimi cinque anni.
Sul nostro sito, Fiab Forlì www.fiabforli.it , è disponibile il documento “La città che vogliamo”, presentato ai rappresentanti dei due schieramenti. Abbiamo riscontrato piena condivisione sui contenuti da una sola parte, mentre dall’altra abbiamo incontrato perplessità o un parere decisamente contrario su alcuni punti. In ogni caso, indipendentemente dall’esito delle votazioni e dal colore politico della nuova giunta, ci impegniamo a rinnovare la nostra disponibilità a collaborare sui temi della mobilità, avendo come obiettivo la trasformazione di Forlì da città autocentrica a città per tutti i cittadini.
Collaborare per noi significa condividere idee e progetti, confrontarsi con le linee guida dell’amministrazione e suggerire soluzioni tecniche competenti .
Purtroppo, finora questo non è avvenuto come sperato. Abbiamo avuto un buon rapporto con l’assessore alla mobilità e con i tecnici di riferimento dell’attuale giunta; siamo stati coinvolti nella definizione del biciplan e le nostre indicazioni sono state accolte. Tuttavia, quasi nessuna di queste è stata poi realizzata.
Un esempio emblematico è la riqualificazione di Viale della Libertà. Avevamo proposto di destinare i due controviali a strade ciclabili, come previsto a livello normativo, e questa proposta era stata inserita nel biciplan. Tuttavia, nella realizzazione pratica, il percorso per le bici è stato collocato sui marciapiedi centrali insieme alle fermate degli autobus ed ai pedoni. In definitiva, incontri inutili e perdita di tempo per tutti!
Un altro esempio riguarda il report del nostro gruppo tecnico sui percorsi della bicipolitana, una rete ciclabile che dovrebbe collegare i quartieri urbani e il centro con le frazioni. Per questa attività è stato richiesto il nostro coinvolgimento, grazie alle competenze certificate del nostro gruppo tecnico.
Per ogni pista ciclabile abbiamo segnalato e documentato le criticità, riassunte in formato digitale e inviate ai tecnici per gli opportuni interventi. Tuttavia, nonostante il nostro lavoro sia stato consegnato due anni e mezzo fa, a oggi non è stato effettuato alcun intervento. Sono state avviate nuove opere e sono stati installati cartelli indicatori per la bicipolitana su ciclabili che ancora non esistono.
Sembra che, soprattutto in questa fase di fine mandato, si voglia mostrare attivismo e novità a tutti i costi. Un esempio è l’inizio dei lavori per la ciclabile nel fossato della rocca di Ravaldino, un progetto dell’anno scorso che è ora giunto alla fase operativa. Questo progetto ci era stato annunciato durante l’ultimo incontro tecnico, frettolosamente e senza possibilità di accedere a tavole o disegni progettuali.
E’ necessario aggiungere altro cemento e asfalto nelle poche aree verdi rimaste in centro? Chi potrebbe utilizzare una ciclabile di 600 metri con una pendenza dell’8%?
Anche per la riqualificazione di Corso della Repubblica nessun coinvolgimento con Fiab, se non a progetto definito e con la banale comunicazione di individuare i punti in cui collocare le rastrelliere per le bici… e l’elenco potrebbe continuare.
A nostro avviso, per rendere la città ciclabile non sono sufficienti nuove piste ciclabili o interventi sporadici.
È fondamentale un impegno culturale ed amministrativo serio, professionale, che parta dalla necessità di rendere reali le parole “mobilità sostenibile”, frutto di un’adeguata informazione, di dialogo con i cittadini e consolidata da un puntuale monitoraggio.
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