Come già scritto in un precedente articolo, in molte città italiane, Forlì compresa, da tempo sono state istituite delle zone 30 (di solito in parte del centro storico o in quartieri residenziali), zone nelle quali la velocità massima consentita è di 30 km/h e quindi è possibile una condivisione dello spazio tra tutti gli utenti della strada. Il passo successivo è quello di arrivare alla Città 30.
Nel caso delle Zone 30 la regola è che il limite di velocità in città è 50 km/h e solo in alcune zone circoscritte è di 30 km/h. Nella Città 30 la regola è che il limite di velocità è di 30 km/h e solo sugli assi principali è di 50 km/h. Nel primo caso c’è un incremento progressivo delle zone 30, mentre nel secondo il provvedimento entra in vigore in tutta la città ad una certa data e può coprire fino all’80-90% della rete stradale urbana. Questo passaggio alla Città 30 è una richiesta avanzata non solo a livello nazionale ed europeo, ma anche a livello mondiale (l’ONU ha proclamato il periodo 2021-2030 come il secondo decennio per ridurre i morti e i feriti per incidenti stradali del 50% e propone di stabilire il limite di 30 km/h nelle zone urbane). Sia nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 che nel Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana ed extraurbana 2022-2024 viene ripreso questo argomento. In particolare nel PGMC viene riportato: “Per accrescere il livello di sicurezza stradale in particolare dell’utenza più vulnerabile e incrementare così la quota di persone che scelgono di spostarsi in bici in città, elemento di riferimento per l’ottenimento di questo obiettivo è quello di promuovere la realizzazione in ambito urbano delle Città 30 km/h. L’adozione del limite di velocità di 30 km/h come regola generale in ambito urbano… è decisiva per ridurre l’incidentalità verso la vision zero, l’inquinamento atmosferico, il rumore e le emissioni climalteranti favorendo gli spostamenti a piedi, in bici, con la micromobilità elettrica e i mezzi pubblici, senza significative variazioni dei tempi medi di percorrenza veicolare”.
Lo scopo di questo intervento non è semplicemente quello di ridurre la velocità ma è più ampio e complesso, infrastrutturale e culturale, volto alla riqualificazione dell’ambiente urbano restituendo lo spazio pubblico alle persone e rendendolo più vivibile e attrattivo.
2023-09-10
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