PGMC (Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana ed extra-urbana)

PARTE TERZA – La Rete Ciclabile Nazionale

Nel PGMC (Piano Generale della Mobilità ciclistica urbana ed extraurbana 2022- 2024) è prevista la realizzazione di una Rete Ciclabile Nazionale (RCN) di almeno 20000 km. Essa costituirà la rete infrastrutturale ciclabile di livello nazionale e verrà definita completamente nel primo anno di validità del PGMC. Il piano integra il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche (SNCT, vedi tavola 2), rete di ciclovie di interesse nazionale in fase di realizzazione (prevista nella legge 208/2015), nel più ampio complesso della RCN – Bicitalia (Bicitalia fu proposta originariamente da FIAB, vedi tavola 4), che comprende anche interventi proposti dalle regioni al fine di valorizzare il più possibile i percorsi esistenti. Alcuni percorsi della RCN faranno parte del sistema ciclabile transeuropeo Eurovelo: Romea-Francigena (n. 5), Sun Route (n. 7), Mediterranean Route (n. 8).

L’obiettivo è che la RCN venga definita completamente per essere pubblicata nella prima variazione del PGMC prevista nel Marzo 2023.

La Rete Ciclabile Nazionale ha lo scopo di sviluppare la mobilità ciclistica di lunga percorrenza, in particolare per il turismo. La rete si deve integrare con le reti urbane, metropolitane e intercomunali, con le vie verdi (quelle lungo i fiumi e nei parchi), utilizzando anche la viabilità minore già esistente, i tratti di strade ferrate dismesse, la viabilità forestale, ecc. Dovranno essere attivati dei punti di interconnessione tra le ciclovie e i punti di interscambio del trasporto pubblico locale e ferroviario.

In particolare, è necessario collegare la RCN con le aree naturali protette e le attrazioni turistiche limitrofe ai percorsi che siano di interesse paesaggistico e storico-culturale.

Verrà, inoltre, definito un sistema segnaletico specifico per le infrastrutture ciclabili, da approvarsi con apposito decreto ministeriale.