La zona scolastica è definita all’articolo 3 comma 1 numero 58 bis del Codice della Strada. Essa è una zona urbana in prossimità delle scuole in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, ed è delimitata lungo le vie di accesso da segnali di inizio e fine. In questa zona può essere eliminata o ridotta la circolazione di alcune categorie di veicoli in modo temporaneo o permanente.
Può essere realizzata su strade urbane e di quartiere e per tutti i tipi di scuola. Lo scopo è sia di garantire maggior sicurezza agli studenti che di favorire l’autonomia dei bambini, la mobilità attiva pedonale e ciclistica, il gioco e la socializzazione.
Attualmente le strade davanti alle scuole sono spesso invivibili e pericolose, piene di traffico e con una pessima qualità dell’aria.
Lo studio MAPS MI dell’Università Statale di Milano per gli anni 2018 e 2019, fatto in collaborazione con alcune scuole, ha dimostrato che gli ambienti di vita che espongono i bambini a picchi di concentrazione e dose inalata di black carbon (particolato fine PM2,5 e ultrafine UFP) sono quelli collegati agli spostamenti casa scuola.
L’inquinamento dell’aria è attualmente riconosciuto come una delle principali minacce per la salute pubblica, in particolare per le fasce più sensibili, come quella dei bambini. Infatti essi sono tra i più colpiti perché respirano più vicino ai tubi di scarico dei veicoli, sono generalmente più attivi degli adulti, presentano tassi respiratori e metabolici più elevati e il loro sistema immunitario non è completamente sviluppato.
Molto importante è il lavoro che può svolgere il mobility manager scolastico. Egli può stimolare insegnanti, studenti e genitori a richiedere l’istituzione della zona scolastica attorno alla loro scuola. Questa faciliterebbe anche lo sviluppo del pedibus e del bicibus (forme di trasporto scolastico per alunni delle elementari e delle medie inferiori che vengono accompagnati nel tragitto tra casa e scuola – rispettivamente a piedi e in bicicletta – da adulti, seguendo percorsi in sicurezza e fermate prestabilite).
Diego Fabbri e Dante Alighieri potrebbero essere due scuole nelle quali sperimentare la zona scolastica.
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